Biography
Riccardo Bianco - sax ten./sopr., flauto
Carlo Maragni - piano
Jacopo Cicogna - basso el.
Patrizio Usel - batteria
Pertre nasce durante la jam session organizzata dalla Società Informale di Musica a Germignaga il 30 maggio 2001. In quell’occasione Patrizio, Jacopo ed io venimmo “convocati” da Enrico Corsi come trio di base.
A partire da quell’incontro iniziammo a trovarci con una certa regolarità per suonare e studiare insieme vecchi standard e sviluppare nuove idee. Il nostro affiatamento è cresciuto durante gli anni: all’inizio partecipava anche Maurizio Frattini (flauto), che però rimase solo per pochi mesi. Proseguimmo in trio fino a quando non si unirono a noi Luca Notari (sax tenore, clarinetto) e, più tardi, Hilaria Kramer (tromba, voce).
Nell’ambito del jazz abbiamo ci siamo ispirati fortemente a personaggi come Miles Davis (possibile evitarlo?), Herbie Hancock e Thelonius Monk; ci è sempre piaciuto suonare un po’ funky, un po’ “dirty”, ma nel contempo ricercando equilibri semplici e atmosfere molto aperte.
Quando, nell’estate del 2004, Hila iniziò a suonare con noi, io presi a scrivere nuovi brani ed a proporli al gruppo; quello che ora è possibile ascoltare è il frutto della collaborazione di tutti: io metto
l’idea di un tema e di come deve girare l’armonia, poi Pito e Jacopo completano la base con il loro apporto creativo. A volte durante le prove ci mettiamo a suonare, senza che ci sia niente di scritto, prendendo spunto da un riff di Pito o da un ostinato di Jacopo. Quello che nasce è frutto dell’interplay, del cercare continuamente di ascoltarsi ed ascoltare gli altri: è il gusto di creare musica insieme.
Luca ed Hila lasciano il gruppo nel corso del 2005, mentre del 2006 è l’arrivo di Riccardo (sax, flauto), dapprima per qualche esibizione occasionale ed in seguito con partecipazione stabile. Riccardo, oltre
agli strumenti ed al suo gusto musicale, ha portato al gruppo le proprie composizioni, completando così il nostro repertorio.
Pertre propone brani di propria composizione, brani provenienti dalla tradizione del jazz o dalla musica pop o classica. Ogni idea, ogni tema può essere adatto per un nuovo arrangiamento ed un’offerta al pubblico che si crede in qualche modo innovativa e stimolante. Al quartetto si possono aggiungere altri strumentisti, permettendo l’esecuzione di arrangiamenti più complessi e accattivanti.